Luca Mandelli – Ministro della difesa

Cosa ti ha spinto a scegliere questa società?

A fine campionato 2014/2015, dopo la salvezza raggiunta con il Sarnico e la conseguente fusione con il Villongo, avevo voglia di avvicinarmi a casa. Dopo essere stato contattato da alcune società di eccellenza è arrivata la chiamata del DS Marocchi, che a dir la verità aspettavo da diversi giorni. Sapevo che erano alla ricerca di un terzo centrale da affiancare a Fulvio e Seba e sapevo anche che la CBC era una società seria e che voleva fare un campionato di vertice, dunque è stato per me facile accettare la proposta. Scendere di categoria dopo 9 anni non mi ha preoccupato, visto che venivo in una società ambiziosa e considerato anche l’ottimo livello del campionato di promozione.

Che ambiente hai trovato nello spogliatoio e fuori?

Fin dal primo contatto che ho avuto con l’ambiente ho subito notato una professionalità e una dedizione al lavoro che poche società possono vantare al giorno d’oggi. A livello di spogliatoio ho trovato un ambiente molto sereno e unito ed è stato per me semplice integrarmi considerato il fatto che diversi giocatori li conoscevo già. Mi hanno sorpreso positivamente i giovani che fin dal primo giorno di preparazione si stanno impegnando in maniera egregia.

Hai un soprannome particolare per il mondo del calcio ? Come mai (se lo hai) ?

No, non ho soprannomi particolare nel mondo del calcio dove mi conoscono come Mande. Da quest’anno Burlotti (6 stagione come compagno di squadra) mi chiama “finto” per le mie sceneggiate in campo JJ

Hai qualche rammarico per le tue precedenti squadre e/o tuo livello professionale?

Non ho nessun rammarico per le esperienze passate, voglio tenermi solo i ricordi positivi. Iseo è stata per me una seconda casa visto che ci ho giocato per 19 anni, facendo tutta la trafila dai primi calci fino alla prima squadra dove ho esordito a 16 anni per poi rimanere fino a 24. L’esperienza di Sarnico mi ha fatto crescere molto e la ritengo, per ora, la più bella stagione a livello personale.

Sei entrato in punta di piedi nello spogliatoio, ora sei uno dei più applauditi dal pubblico amico. Come giustifichi questo?

Come ho detto prima è stato merito di tutti i miei compagni se mi sono integrato perfettamente in questo gruppo ed è merito loro delle prestazioni offerte fino ad ora. Gli applausi sono un po’ di parte visto che ogni domenica ho un po’ di tifosi al seguito (mamma e papà non mancano ad una partita da quando sono nato a cui si aggiungono le zie, la moglie e i suoceri).

Come ti senti in questa nuova dimensione e se pensi di rimanere il prossimo anno?

Mi trovo molto bene in questa società perché mi fa sentire importante e perché c’è un ambiente famigliare. Ad oggi non vedo motivi per i quali dovrei andarmene (scelte societarie permettendo), anche perché volgio riprendermi con la CBC quella categoria a me tanto cara….

 

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